L’eutanasia? E’ un diritto. Per il malato e per chi lo accudisce
- Carlo Trolio (www.ilfattoquotidiano.it)
- 27 juin 2016
- 2 min de lecture
Con Mina Welby abbiamo presentato a Roma, lo scorso 16 giugno, il libro di Pat Patfoort “Mamma viene a morire da noi domenica”. Questo bel titolo riflette la serenità con cui l’autrice – una intellettuale e una attiva sostenitrice della non violenza – affronta il tema della eutanasia, mostrandoci che anche in Belgio, a quasi 15 anni dalla sua legalizzazione, “la dolce morte” continua a essere una scelta non facile da portare a termine.
In primo luogo ci sono i tempi lunghi e le complesse procedure per giungere al momento finale della eutanasia.
In secondo luogo c’è la dura opposizione dei medici cattolici(“volete uccidere vostra madre”) e del personale delle case di cura e dei pensionati, che colpevolizzano i loro vecchi ospiti. “Molte persone anziane – dicono – riescono ad adattarsi alle condizioni della totale mancanza di autonomia, altri no”. E lo dicono “con un tono che sembra voler dividere i buoni dai cattivi”.
Infine c’è – e l’autrice non si sottrae al dovere di parlarne – la fatica dei congiunti , che spesso per anni devonorinunciare ad una normale vita familiare e di lavoro. A questo proposito val la pena di ricordare che un recente studio del governo francese ci ha fatto sapere che il 50% dei caregiver soffre di forme gravissime di depressione.
L’autrice confessa anche la sua difficoltà a venire incontro alla richiesta di eutanasia della madre: “Collaborare alla morte di una persona amata – scrive – è un compito pesante. E’ più facile portare fiori o un piccolo regalo, dire qualche parola gentile e poi tornarsene a casa. Per i parenti spesso è più facile chiudere gli occhi su una vita insopportabile”.
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