Riapre la caccia a Satana. In Italia gli esorcisti sono tornati di moda
- left.it
- 14 févr. 2019
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La distanza tra il XXI secolo e il Medioevo più retrivo si misura in una rampa di scale. Quella che si scende lasciando alle spalle la soleggiata campagna romana lungo l’Aurelia antica, per seguire (come giornalisti accreditati) l’XI Corso di base sul ministero dell’esorcismo nel buio auditorium del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.
Dal palco parlano quattro esorcisti di grido (per chi è del ramo): don Aldo Buonaiuto (proprio colui che durante il festival di Sanremo si è scagliato contro Virginia Raffaele con la “benedizione” del ministro dell’Interno Salvini, ndr), padre Francois Dermine, monsignor Larry Hogan e don Antonio Mattatelli. Di fronte a loro una platea di circa 200 persone, in gran parte ecclesiastici e quasi tutti stranieri (asiatici e africani).
La tavola rotonda di sabato 9 aprile chiude una settimana di studi e formazione «aperta anche ai laici» durante la quale, recita il depliant, si insegnano le pratiche del rito di liberazione dalle possessioni e dalle influenze diaboliche. Nel programma figurano nomi di giuristi, avvocati, professori universitari italiani, tra cui Anna Maria Giannini, docente di Psicologia clinica alla Sapienza di Roma, che si è occupata degli «aspetti psicologici della manipolazione mentale».
Il compito, specie per gli avvocati, è quello di insegnare ai futuri esorcisti come difendersi e come evitare eventuali denunce per maltrattamenti, abusi, violenze di vario genere che i presunti “posseduti” ritengono di aver subito dal prete esorcista e dai suoi collaboratori durante il rito di liberazione dal demonio...
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