I laici e il referendum costituzionale in Italia
- di Roberto Galtieri (Bruxelles, Belgio)
- 29 oct. 2016
- 2 min de lecture

Anche gli italiani all’estero, come fino ad oggi possibile, voteranno sul referendum di modifica costituzionale proposto dal governo Renzi.
Molti di noi voteranno NO a questa riforma, o deforma, come la definiscono i suoi detrattori.
Nel grande dibattito in corso in queste settimana tra le due posizioni, di sostegno e di rifiuto, tuttavia, non è un emerso un elemento di modernizzazione pur rilevante: quello della laicità dello Stato.
La riforma costituzionale è stata presentata dal governo come la modernizzazione dell’Italia; eppure di questa modernizzazione noi laici non ne vediamo gli effetti. La riforma modifica 47 articoli su 139 ma non modifica uno degli articoli più controversi e che effettivamente avrebbe potuto dare un’aurea di modernità alla riforma. La riforma non modifica l’articolo 7 della Costituzione, quello relativo al concordato Stato/Chiesa.
In uno stato moderno un tale concordato, ammesso che esso sia necessario, andrebbe posto fuori dalla Costituzione, come per esempio accade per tutti i trattati internazionali. Per esempio, i trattati istitutivi di quella che oggi è l’Unione europea sono stati sottoscritti, dal 18 aprile del 1951 in poi, senza inserire il concetto di concordato tra UE e Italia nella Costituzione dello Stato italiano. Lo stesso è accaduto in tutti gli altri paesi membri dell’Ue. Tanto che uno di questi, il Regno Unito, ne è potuto uscire, recentemente, con voto referendario.
In Italia resiste questa relazione di sudditanza feudale della politica governativa ad uno stato estero, quello Vaticano, risalente al dominio religioso del medioevo. Modificare la Costituzione equiparando le relazioni tra Italia a e Vaticano e quelle con qualsiasi altro Stato del mondo questo certo avrebbe portato ad una ventata di modernità.
Situazione tanto più aberrante se ci rammentiamo che lo Stato Vaticano si è sempre rifiutato di aderire alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, fatto già questo che pone questa monarchia assoluta in antitesi ai principi e ai valori dell’attuale Costituzione italiana.
Del resto questo governo sedicente riformatore anche nella recente legge sulle unioni civili si è mostrato etero diretto dal Vaticano. Agli omosessuali sono, giustamente, riconosciuti tutti i diritti di coppia. Agli etero sessuali, no. La coppia eterosessuale non sposata secondo tutti i crismi che tanto garbano al potere Vaticano non sono riconosciuti i diritti ereditari e di reversibilità della pensione del convivente.
In definitiva si tratta di una riforma costituzionale a cui di vuole surrettiziamente accostare parola modernità, ma continua a risultare un giochetto di potere poiché non mette in discussione l’aspetto arcaico del rapporto tra Italia e Vaticano.
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