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Quattro anni per pedofilia a don Inzoli, prete pro-famiglia tradizionale


Quattro anni e nove mesi di reclusione, divieto di frequentare luoghi in cui si trovano minorenni, oltre a una precedente multa di 25.000 euro di risarcimento per abusi sessuali: questa la condanna per don Inzoli, capo carismatico di Comunione e Liberazione di Cremona per ben trent’anni, fondatore del Banco Alimentare e noto frequentatore di convegni a sostegno della famiglia tradizionale, come quello organizzato dalla Regione Lombardia, con il benestare del presidente Roberto Maroni, che tanto fece discutere l’anno scorso.

Accuse molto gravi, quelle per il sacerdote: otto episodi di violenza sessuale di cui il sacerdote ha dovuto rispondere, altri quindici caduti in prescrizione. I fatti risalgono al periodo tra il 2004 e il 2008, quando don Inzoli era rettore al liceo linguistico Shakespeare e parroco della chiesa della Santissima Trinità di Crema alla quale afferiva il gruppo Gioventù studentesca. Il condannato avrebbe approfittato del suo ascendente sia sulle vittime sia sulle stesse famiglie le quali, come si legge su Repubblica che riporta la notizia, «per questo motivo non avrebbero avuto la forza di reagire: tutti provavano una fortissima sottomissione psicologica davanti a lui».

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