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Niente ricongiungimento a coppia gay, la Corte europea condanna l'Italia


Per Strasburgo il rifiuto di rilasciare il permesso di soggiorno a un neozelandese che voleva vivere con il suo compagno italiano è discriminazione, e come tale va risarcita.

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia a risarcire i "danni morali" provocati per aver negato il ricongiungimento familiare a una coppia gay. Per i giudici di Strasburgo, rifiutando di rilasciare il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare a un cittadino neozelandese che voleva vivere con il suo compagno italiano, l'Italia ha violato il diritto della coppia a non essere discriminata.

La sentenza prevede un risarcimento di 20mila euro, ma indica soprattutto un principio etico e una via giuridica da rispettare. La condanna diventerà definitiva in tre mesi se le parti non ricorreranno in appello. La decisione, presa per sei voti contro uno, contesta all'Italia la violazione degli articoli 14 e 8 della Convenzione europea dei diritti umani: il primo proibisce la discriminazione, il secondo sancisce il diritto al rispetto per la vita familiare e privata.

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